giovedì 27 marzo 2008

Strani eventi

strani eventi si sono susseguiti negli ultimi giorni... statemi a sentire. qualche giorno fa, indovinate chi si presenta? Diego, il "capo"... e gia' , io cominciavo a non sperarci piu', e invece eccolo, ritorna. non che non sia stato contento di vederlo, pero' quando lui sta via a lungo - mi sembra una vita... si sta cosi' bene con Dario e Ro... quando sta via a lungo, dicevo, non e' mai buon segno, significa che ci sono cambiamenti in atto. cambiamenti che il piu' delle volte riguardano anche me - senza che nessuno mi abbia chiesto niente. e infatti!

siamo partiti in treno il giorno dopo, per Lauria, di mattina presto. Diego era pensieroso, guardava fuori dal finestrino assorto, sempre piu' spesso man mano che il tempo passava e si cominciava a sentire l'odore del mare. mi sembrava di sentire la salsedine della schiuma delle onde. e' fatta, mi sono detto, sono fregato... avevo sentito parlare di un certo Tanino, che mi avrebbe tenuto con se, in campagna a Lauria. io mi stavo cominciando ad abituare all'idea, aria sana, gli odori della natura, gli animali selvaggi. magari una fuga, di tanto in tanto...

e invece no! di peggio!!! siamo ripartiti per Roma, e il giorno dopo, mi ha portato in uno strano posto pieno di gente e, non ci crederete, a un cecrto punto mi ha tratto con l'inganno dentro quella maledetta gabbia di plastica che aveva comprato il primo giorno... ma come avra' fatto? io mi sono infilato perche' ricordavo di averci trovato dei pezzi di pizza una volta... boh.

comunque mi ha mollato in un ascensore, con dei tipi che mi hanno poi infilato nella pancia di un grosso aggeggio di metallo simile a un grosso uccello... cribbio, credo di aver protestato per un bel po', in ascensore, sul carrello, nella stiva e anche mentre questo cazzo di aggeggio ha cominciato a fare un rumore d'inferno e a muoversi da tutte le parti. sono riuscito a smontare la gabbia ma non a uscire. finche' mi hanno portato da Diego. dilaniato dal dilemma se saltargli alla gola per la gioia di rivederlo o per mettere un volta per tutte le cose in chiaro, ho cominciato a correre da una parte all'altra, ottenendo almeno di creargli qualche difficolta' con il pacco di bagagli che aveva.

Insomma siamo sbucati magicamente in un posto strano, dagli odori pungenti dal freddo, trasportati da un vento e da una pioggia impietosi. acqua e uccelli rumorosi dappertutto. la gente e' simpatica. casa non e' male, certo non c'e' il giardino e puzza un po' di nuovo per i miei gusti, pero' e' grande, calda ed accogliente.


La zona intorno e' molto carina, e vicino casa c'e' un parchetto, bagnato da entrambe le parti da due canali e munito di sac-o-mat.



Dal secondo giorno ha cominciato a venire a casa una ragazza indigena, Selina, che viene ogni giorno, per due volte al giorno, a portarmi a spasso al parchetto. lei e' molto affettuosa e io cerco di comportarmi bene con lei.

Il capo ha anche comprato una bici, con la quale mi porta in giro per corse mozzafiato. il resto del tempo lui e' stanco o molto indaffarato, mentre io ho una gran voglia di giocare quando lui torna da lavoro!